15 Settembre 2023 in Finance, Home

GOZNAK: L’INVISIBILE INVASIONE RUSSA

Quando, alla fine di febbraio 2022, gli Stati Uniti hanno annunciato le sanzioni contro la Russia per costringere Putin a fermare la guerra, e poi hanno obbligato l’Unione Europea e gli altri alleati a seguirne l’esempio, hanno soprattutto compiuto un atto di propaganda, peraltro condivisibile. Possibile che nessuno abbia pensato che Putin sapeva che ciò sarebbe accaduto, e che non si fosse preparato? La durata della guerra dimostra che la Russia ha calcolato male la capacità di resistenza dell’Ucraina e la compattezza dell’Occidente nel sostenerla umanamente, economicamente e militarmente, ma che fosse pronta ad una lunga confrontazione Est/Ovest.

Il collasso economico non solo non c’è stato, ma, al contrario, la guerra sta arricchendo anche la Russia, come altri settori industriali e commerciali dell’Occidente legati alla produzione dell’energia e delle armi. L’interscambio tra Mosca e l’estero è stato solo superficialmente disturbato, ma, più passa il tempo, meno funzionano le sanzioni, che colpiscono soltanto gli oligarchi e, quindi, dal punto di vista della politica interna russa, aiutano Putin a rafforzare il proprio potere – come dimostrano anche i moltissimi suicidi sospetti di oligarchi in Russia[1].

Ebbene, la Russia ha impegnato gli ultimi dieci anni per costruire un sistema di interscambio valutario, commerciale e militare alternativo a quello Occidentale – uno sui cui le sanzioni non hanno la benché minima influenza negativa, ma al contrario ne divengono la principale ragione di crescita, perché sempre più economie nazionali vi aderiscono e, grazie a questo, conoscono una crescita del loro prodotto interno lordo. Non solo. Mentre l’Occidente, negli ultimi secoli, si è macchiato di crimini orrendi nei confronti dei paesi più poveri (che sono però i depositari della maggior parte delle materie prime del pianeta), e che oggi concedono prestiti con clausole da strozzini a paesi già fin troppo indebitati per avere scelta, pretendendo cambiamenti profondi delle società, dei governi e delle tradizioni dei paesi sostenuti dal Fondo Monetario Internazionale, la Russia non ha un passato da farsi perdonare e non dimostra alcun interesse nel creare clausole capestro o nel pretendere democrazia e consenso popolare.

Putin ed i suoi dirigenti non hanno inventato nulla di nuovo, ma hanno replicato il sistema creato dal nazionalsocialismo e dall’industria tedesca nell’intervallo tra le due guerre mondiali e dopo la nascita della NATO: avere il controllo sullo scambio delle valute e sulla stampa delle banconote corrisponde ad uno strumento di ricatto formidabile ed invisibile. La Germania, già alla fine del XIX secolo[2], ha sviluppato questo concetto con la più grande zecca del mondo, Giesecke & Devrient, che è stata la grande vincente delle guerre di indipendenza asiatiche e africane[3], e poi della guerra civile jugoslava[4]. La Russia ha quindi fatto in modo che la sua zecca, Goznak, prendesse il posto dei suoi concorrenti. E ci è riuscita.

Storia della zecca russa

Il Principe e Ciambellano Alexander Nikolaevich Khovansky, direttore della Banca Statale Russa e dell’Ufficio statale per l’acquisto dei titoli[5]

Goznak JSC Mosca è la zecca della Russia: è responsabile della produzione di prodotti di sicurezza, tra cui banconote, monete, francobolli, carte d’identità, documenti sicuri, ordini di Stato e medaglie[6]. È società per azioni il cui unico azionista è lo Stato, rappresentato dall’Agenzia Federale per la Gestione delle Proprietà Statali (Rosimuschestvo)[7]. Sicché Goznak è responsabile di tutti i passaporti russi, compresi quelli distribuiti nelle regioni occupate dell’Ucraina, nonché dei documenti militari e dei servizi segreti. La distribuzione dei passaporti svolge un ruolo importante nel tentativo di “russificare” e destabilizzare l’Ucraina. Per aver sostenuto l’aggressione contro l’Ucraina, Goznak è sottoposta a sanzioni internazionali da parte di tutti i Paesi dell’Unione Europea, del Regno Unito e di numerosi altri Paesi[8] (inclusa la Svizzera[9] e la Nuova Zelanda[10]).

La società ha otto sedi: sette di produzione (la Stamperia di Mosca, la Stamperia di Mosca, la Zecca di Mosca, la Zecca di San Pietroburgo, la Cartiera di San Pietroburgo, la Stamperia di Perm, la Cartiera di Krasnokamsk) e un istituto di ricerca (l’Istituto di ricerca Goznak)[11].

Da oltre due secoli Goznak è uno dei fiori all’occhiello della Russia moderna: per oltre un secolo la zecca è stata all’avanguardia tecnologica, manifatturiera e persino artistica. Giesecke & Devrient, la storica zecca tedesca che, fino alla fine della Guerra Fredda, è stata l’azienda che ha stampato le valute della maggior parte dei paesi della terra, giocando così anche un ruolo fondamentale nello spionaggio finanziario: come quando, inseguito ad una decisione politica dell’Occidente, avversa al dittatore Robert Mugabe, ha provocato il fallimento dello Zimbabwe, oppure ha sostenuto artificialmente il governo filo-nazista di Francisco Franco in Spagna[12]), è nata mezzo secolo più tardi[13], e si è affermata solo all’inizio del 900, durante il collasso finanziario seguito alla crisi del 1929[14].

Goznak, invece, è stata fondata con un decreto dell’imperatore Alessandro I nel 1818 come Spedizione per l’acquisto di carte di Stato[15] (EZGB), sotto il controllo del Ministero delle Finanze. Il primo direttore è stato il principe Alexander Nikolaevich Khovanskiy, un senatore e direttore di banca, che è stato responsabile di EZGB per 32 anni. Nel maggio 1839 ha aperto, primo al mondo, un laboratorio di elettroformatura per la riproduzione di lastre di rame, con l’aiuto di Boris Semyonovich Jacobi, il famoso fisico e ingegnere russo che, un anno prima, aveva annunciato l’invenzione dell’elettroformatura[16].

Nel 1857 sono stati stampati i primi francobolli russi sulla carta speciale con filigrana realizzata da EZGB per l’acquisto di documenti per bollo. Nel 1861, al comando della società è arrivato Fyodor Fyodorovich Winberg, incaricato di riformare la società, che resta a a capo per 28 anni. Sotto la sua guida l’azienda è molto cresciuta ed ha iniziato a diversificare. Nel 1863 l’artista e fotografo russo-tedesco Georgiy Nikolaevich Skamoni ha sviluppato un metodo per produrre le copie galvaniche di rilievi in gelatina e metallo, il che apre possibilità quasi illimitate di riproduzione degli elementi di testo e di immagine – un’invenzione sua, del suo mentore (Jacobi) e del suo assistente, lo scienziato Dmitriy Ivanovich Mendeleev[17].

  Boris Borisovich Golitsyn[18]

Nel 1878 viene introdotta l’elettricità per l’illuminazione e per scopi tecnici: Wilhold Theophil Odner, inventore dell’aritmometro, per EZGB costruisce una macchina per la numerazione automatica delle banconote (che prima di allora venivano numerate manualmente). Nel 1884 EZGB riceve il diritto di produrre francobolli per la posta di Zemstvo, ed in pochi anni elabora cinque standard ufficiali di francobolli[19]. Nel 1886 Ivan Ivanovich Orlov, creatore dell’omonima macchina da stampa, entra in EZGB e, nel 1890, propone un nuovo metodo di stampa a più colori che è utilizzato ancora oggi. Nel 1891, dopo essersi laureato in Fisica a San Pietroburgo, Alexander Alexandrovich Popovitskiy, pioniere della riproduzione multicolore, viene a lavorare all’EZGB[20].

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo vengono prodotte banconote con il ritratto di Pietro il Grande (500 rubli) e di Caterina II (100 rubli). I ritratti sono incisi sulla filigrana: un esempio d’alta arte, che si distingue per il rilievo dell’immagine. Nel 1889 il personale di EZGB sale a 2400 persone – una delle più grandi imprese della Russia[21]. Nel 1899, il principe Boris Borisovich Golitsyn (scienziato, accademico, fisico, padre della sismologia e della sismometria, autore del progetto di riforma della scuola secondaria) viene nominato amministratore. Discendente di una nobile e antica famiglia, si diploma all’Accademia Navale e poi all’Università di Strasburgo, ed è una delle persone più colte e talentuose del suo tempo[22]. Dal 1899 al 1905 è direttore della società: un periodo che viene definito “l’età d’argento” di Goznak.

Il principe Golitsyn trasforma EZGB in uno stabilimento modello per la produzione di carta artistica e tecnica, dotato delle migliori attrezzature dell’epoca[23]. La giornata lavorativa di otto ore è stata istituita in tutti i reparti, è stata aperta una scuola in cui gli studenti sono formati in cartotecnica, fototecnica e stampa. L’EZGB ha un’infermeria, un negozio, un proprio teatro e un asilo nido. Golitsyn amplia il reparto di incisione, che è la migliore tipografia della Russia[24].

Secondo il principe Golitsyn, EZGB serve all’educazione e allo sviluppo culturale ed estetico dei popoli della Russia. L’idea è quella di pubblicare classici russi e libri popolari su buona carta, illustrati da artisti russi. Golitsyn recluta artisti e scienziati di spicco e vengono pubblicati libri di altissimo livello artistico, come le famose fiabe russe illustrate da Ivan Bilibin, famoso illustratore di libri[25]. Libri, album, calendari e cartoline pubblicati durante il periodo in cui l’EZGB era gestito dal principe Golitsyn, sono oggi tra le più rare edizioni russe[26].

Tra il 1897 e il 1914, la quantità di banconote in circolazione è interamente sostenuta dall’oro. Le monete d’argento erano mezzi di pagamento ausiliari, e le banconote venivano cambiate liberamente con monete d’oro, in circolazione in grandi quantità – sono anni di prosperità economica[27]. EZGB provvede non solo alle esigenze dello Stato, ma anche agli ordini di istituzioni pubbliche e private per la produzione di titoli, obbligazioni, assegni, carta bollata, et cetera. Il suo nome originale la società ha ricevuto dopo la Rivoluzione d’Ottobre nel 1917 (“Ottobre rosso”)[28], è stata trasformata nel Dipartimento delle Fabbriche Governative di Carta, abbreviato in Goznak.

Siegfried Otto (primo a sinistra), leader indiscusso di Giesecke & Devrient durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha guidato la più importante zecca del mondo prima del successo di Goznak[29]

La riforma sovietica di EZGB-Goznak è datata il 6 giugno 1919, e il consiglio di amministrazione di Goznak si trasferisce a Mosca, diretto da un compagno d’armi di Lenin, T.T. Enukidze[30]. Fino alla fine dell’URSS, Goznak rimane un’azienda di Stato dalle competenze limitate al territorio nazionale[31] – una situazione che cambia nel 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e molte repubbliche si dichiararono Stati indipendenti. Alcune di esse iniziano a introdurre banconote proprie, mentre altre continuano a rimanere nella zona del rublo[32].

Sotto la guida di L.V. Alekseev, le zecche di Goznak vengono dotate di nuove attrezzature moderne. Alekseev è stato tipografo, caporeparto, responsabile dell’officina e, dopo un periodo come membro del partito, è tornato alla Goznak, ed è quindi un uomo dell’apparato sovietico[33]. Nel nuovo disegno geopolitico dell’est europeo, Goznak, a partire dal 26 agosto 2005[34], è diventata un potente strumento politico per costringere gli Stati che hanno scelto l’indipendenza a restare legati alla nuova Russia[35]. Ai prodotti classici se ne aggiungono di nuovi, come le carte GSM, quelle telefoniche e i bancomat[36]. Arkady Vladimirovich Trachuk serve come il direttore generale di Goznak dall’ottobre del 2002 (proveniente dall’industria dell’energia[37]) e diventa, in qualità di professore universitario, il depositario della nuova dottrina di gestione della zecca russa[38].

I soldi degli altri

Il 26 gennaio 2017, Vladimir Putin consegna ad Arkady Trachuk, direttore generale di Goznak, l’Ordine dell’Amicizia, un’alta onorificenza statale[39]

Grazie ad Alekseev, e del sostegno di cui gode presso il presidente Putin, l’azienda è diventata uno dei fornitori leader nel mercato globale della carta e delle banconote. Nel 2013 Goznak ha esportato più di 1 miliardo di banconote all’anno, che sono in circolazione in 10 Paesi, tra cui Cambogia, Guatemala, Libano, Malesia e Yemen. Inoltre, l’azienda esporta circa 5000 tonnellate di carta per banconote e vende le sue tecnologie (in Indonesia e in Egitto[40]). Più di 20 Paesi sono nuovi clienti dei tecnici di Goznak, tra cui Indonesia e Nigeria, oltre a diversi produttori di banconote in Germania, Francia e Canada[41].

La strategia è la stessa di Giescke & Devrient: consegnare una quantità ufficiale (concordata con il cliente) di banconote e detenerne una, più o meno segreta per interferire con l’economia del paese in oggetto[42] – con la differenza che la zecca tedesca nascondeva i propri soldi in Svizzera, e Goznak li nasconde negli Emirati Arabi Uniti[43]. Dal 2015 Goznak lavora a importanti commesse in Africa, tra cui la produzione di banconote e monete per la Repubblica d’Angola[44]. Il risultato diplomatico è sotto gli occhi di tutti: Isabel Dos Santos, donna più ricca d’Africa e figlia dell’ex presidente José Eduardo Zedu Dos Santos, ha preso il passaporto russo e si è trasferita in riva al Mar Nero[45].

L’azienda ha completato un aggiornamento del complesso di sicurezza e di produzione e consegna di banconote il Ruanda[46]. In Aprile 2016 Goznak ha presentato un progetto per il Laos, che stava passando ai nuovi passaporti biometrici – prodotti da Goznak. Il cliente è così contento da aver convinto i suoi quattro consolati ad adottare la stessa tecnologia in: Stati Uniti, Australia, Thailandia e Francia[47]. L’azienda offre al cliente una soluzione completa “chiavi in mano”, grazie alla quale vengono forniti attrezzature e software per la personalizzazione dei passaporti stessi[48].

Il che non impedisce a Goznak di detenere il know-how necessario per stampare passaporti originali di quei paesi… e chiunque può capire cosa significa se Mosca stampa i documenti di identità americani. I contratti di cooperazione tra Goznak e le banche centrali di altri paesi mostrano come Russia da tempo stia costruendo una rete importante di relazioni: quasi tutti i paesi africani si sono schierati dalla parte di Putin (o sono rimasti neutrali) e, invece di imporre sanzioni, negoziano la nascita di nuovi accordi economici, commerciali e militari[49]. E pochi giorni è arrivata la notizia che il Ministero degli Esteri russo si prepara ad aprire nuove ambasciate in diversi Paesi africani[50].

Dal 2020 la Russia stampa le banconote per lo Yemen. Nel giugno del 2020, al portavoce del Ministero degli Esteri russo è stato chiesto di commentare le notizie secondo cui i separatisti dello Yemen avrebbero bloccato un convoglio che trasportava 64 miliardi di reais (circa 225 milioni di dollari[51]) in banconote stampate per lo Yemen da Goznak. “Il suddetto incidente ha avuto luogo nella capitale yemenita meridionale di Aden. Possiamo confermare che, in conformità con il contratto firmato nel 2017, Goznak sta stampando nuove banconote per quel Paese“, ha dichiarato. “Si tratta di una transazione puramente commerciale“, ha aggiunto[52].

Passaporti digitali dell’India – prodotti esclusivamente da Goznak[53]

Le relazioni d’amicizia tra Yemen e Russia risalgono al 1928, e sono state rafforzate da un accordo ufficiale nel 1955[54]. L’URSS ha sostenuto attivamente sia la Repubblica Araba dello Yemen che la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen. Nel farlo, ha fornito loro una notevole assistenza materiale gratuita. Lo Yemen risponde sostenendo le iniziative di politica estera russa, comprese le bozze di risoluzione alle Nazioni Unite, oltre ai candidati russi negli organi di governo dell’ONU e di altre organizzazioni internazionali. Sebbene la maggior parte delle iniziative congiunte sia stata interrotta con lo scoppio della guerra civile, nel 2014, e la presenza diplomatica russa sia terminata nel dicembre 2017, l’alleanza tra i due pasi continua, sotto traccia, attraverso la stampa della valuta e, quindi, il sostegno diretto all’economia del paese[55].

Nel 2009, lo Yemen annuncia di acquistare in Russia jet da combattimento, elicotteri e veicoli gommati. Accordi simili sono stati raggiunti nel 2013-2014. Tuttavia, a causa dell’embargo sulle armi, in vigore dal 2015, questi contratti sono stati congelati, e non ci sono prospettive per la loro attuazione. Un altro aspetto importante che la Russia tiene in considerazione è quello territoriale. Lo Yemen è strategicamente vantaggioso nella regione e senza dubbio diventa particolarmente importante nel contesto degli interessi a lungo termine della Russia in Medio Oriente[56]. D’altra parte, va considerato che la Russia non è l’unico Paese che pretende di rafforzare i legami con lo Yemen. Anche Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Iran, Turchia e Arabia Saudita hanno i loro interessi nel Paese. E, a differenza della Russia, spesso hanno più successo.

Nel 2018, la capacità di Goznak permette di produrre 11’000 tonnellate di carta per banconote all’anno, di stampare fino a 7 miliardi di banconote e di coniare 3,5 miliardi di monete, in modo da soddisfare gli ordini non solo della Banca di Russia, ma anche di altre banche centrali. Le esportazioni rappresentano quasi un quinto del fatturato[57]. Ad oggi il patrimonio netto di Goznak è di circa 44 miliardi di rubli (558 milioni di euro)[58]. E la guerra non ha cambiato nulla, anzi.

Nell’aprile di 2022 un portavoce di Goznak ha confermato che “Al momento, Goznak sta rispettando tutti i contratti esistenti“. I dettagli dei contratti sono un segreto commerciale, che porta all’erario decine di milioni di dollari all’anno. Secondo fonti pubbliche, Goznak stampa soldi per la Colombia, l’Angola, il Ruanda, la Malesia, il Laos, il Libano, lo Yemen, il Guatemala, la Venezuela e una serie di Paesi limitrofi. In totale, i prodotti (banconote, monete, carta per banconote, tecnologia) sono stati forniti a più di 30 Paesi in tutto il mondo. Per quanto riguarda le monete, oggi l’azienda sta lavorando su ordini provenienti da nove Paesi, tra cui Madagascar, Thailandia, Kuwait, Zambia e Colombia[59], e la guerra non cambia nulla: “Per le nostre banconote tutti i materiali sono nazionali“, afferma il collezionista Oleg Pakhmutov, “Ma per le banconote stampate su commissione, alcuni elementi possono essere concessi in licenza o importati. Ad esempio, le strisce di sicurezza[60].

Del resto, Il mercato europeo della stampa delle valute “è politicizzato come quello delle armi”, spiega Arkady Trachuk, direttore generale di Goznak. “Per questo motivo non abbiamo e non avremo ordini relativi all’euro. Tuttavia, forniamo carta alle fabbriche di banconote europee, che la utilizzano per realizzare i loro ordini per altri Paesi[61]. Dal 2016 Russia stampa i soldi per la banca centrale della Libia, parte dei quali sono stati utilizzati per finanziare la LNA del generale Haftar[62]. Washington accusa il Cremlino di minare lo Stato libico con le banconote false e di destabilizzare l’economia del Paese[63], ma questo non cambia nulla, perché le banconote stampate da Goznak vengono riconosciute da tutte le parti in guerra[64].

Cosa comporta l’uscita da SWIFT

Arkady Trachuk mostra la banconota commemorativa per la Coppa del Mondo FIFA 2018[65]

Quanto spiegato finora comporta il fatto che la Russia, se spinta dalla necessità, può operare come un’azienda malgascia in Madagascar, thailandese in Thailandia, e così via. Non ha bisogno di accedere al credito nazionale locale, perché ha una riserva di cash sufficiente per muoversi nel breve periodo senza che la cosa si noti. Ma la cosa, da sé, non basta, perché l’Occidente può bloccare il sistema di trasferimento globale di denaro: nel febbraio 2022, un giorno dopo l’invasione, la Bulgaria ha proposto di bloccare i canali SWIFT della Russia ed ha ordinato il congelamento dei beni della Banca centrale russa – un esempio poi seguito dalla Commissione europea[66], sicché fin dal marzo del 2022 gli altri paesi dell’Unione hanno bloccato la connessione SWIFT con la Russia[67].

Cosa vuol dire? SWIFT è l’acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications. È un sistema affidabile internazionale per la trasmissione di messaggi finanziari tra banche. Viene utilizzato per inviare vaglia postali e bonifici. In questo modo le banche e i loro clienti possono trasferire fondi in tutto il mondo. SWIFT è stata creata nel 1973 da 248 banche di 19 Paesi. Oggi più di 11’000 istituzioni finanziarie di 200 Paesi vi hanno aderito, comprese le banche russe. Il sistema è cooperativo, SWIFT è di proprietà di tutti i partecipanti, che ne finanziano il funzionamento[68].

Bloccare lo SWIFT, da solo, non basta: c’è anche il clearing system, ovvero il sistema di calcolo in tempo reale dello spostamento di valuta in entrata ed in uscita da ogni nazione, delle quantità di ogni valuta scambiata sul mercato di ogni parte del mondo, e che regola tutto l’interscambio globale, ed è nato con un accordo del 1930 e la fondazione, a Basilea, della BRI Banca per i Regolamenti Internazionali[69]. Grazie alla BRI, durante tutta la Seconda Guerra Mondiale le banche di tutto il mondo hanno fatto affari in oro[70], tra loro, indipendentemente dal fatto che fossero alleate del Regno Unito o della Germania[71].

Nel corso degli anni, con il vertiginoso aumento dei volumi di scambio quotidiano e, successivamente, la digitalizzazione dei trasferimenti, sono nati i sistemi di compensazione internazionali (I cosiddetti clearing systems). In particolare i due maggiori, Euroclear e Clearstream (entrambi hanno bloccato i conti sul fronte russo di queste aziende, chiamato NSD[72]). Sebbene abbiano sede rispettivamente a Bruxelles e a Lussemburgo, operano nel Regno Unito e sono in parte soggetti alla giurisdizione britannica. La maggior parte delle emissioni di titoli di debito è disciplinata dal diritto inglese[73].

Detto ciò, i bond russi, se si trovano fisicamente al di fuori della Russia, sono ancora esenti dalle sanzioni, e tramite le nazioni che stampano la valuta da Goznak continuano ad avere un rapporto quotidiano con il Centro nazionale di compensazione (NCC) della Federazione Russa, che non è stato colpito dalle sanzioni, ed i cui volumi, sebbene in calo dall’inizio del 2022, sono ancora impressionanti[74]. All’inizio di giugno 2022, la UE ha imposto sanzioni al National Settlement Depository (NSD) russo. La Banca Centrale stima l’ammontare dei beni bloccati dei russi nel NSD a fine novembre 2022 a 6 trilioni di rubli (più di 80 miliardi di dollari)[75].

Per il 200° anniversario Goznak ha emesso una banconota che raffigura coloro che l’hanno resa famosa: Boris Golitsyn ①, Ivan Bilibin ②, Augustin Betancourt ③, Boris Yakobi ④, Ivan Dubasov ⑤ ed Ivan Orlov ⑥[76]

Euroclear ha perso parte dei ricavi a causa della cessazione delle operazioni con la Russia. Ma la perdita è stata compensata “più che bene” dai guadagni sugli investimenti delle attività congelate, che hanno permesso alla società di ottenere un risultato record. L’utile netto di Euroclear International Finance Group per il 2022 è stato di 1,2 miliardi di euro, di cui 597 milioni di euro provenienti da proventi di investimenti su attività russe congelate, secondo il rapporto della società. Rispetto al 2021, l’utile di Euroclear è aumentato del 162%, ha specificato la società[77].

In agosto, la Commissione europea annuncia che le attività russe possono essere sbloccate previa autorizzazione delle autorità dei Paesi in cui sono registrate le stanze di compensazione estere[78]. A dicembre, le autorità di regolamentazione di Belgio e Lussemburgo hanno rilasciato tali autorizzazioni[79], dopodiché NSD e alcuni broker russi hanno presentato domanda di sblocco. Queste richieste sono ora in fase di esame[80]. A metà febbraio 2023 sono arrivati i primi rifiuti di sblocco da parte degli organi della UE[81].

Intanto i broker e le banche del Kazakistan, nonostante le sanzioni, acquistano il debito pubblico russo da chi non sa più come disfarsene. L’importo delle transazioni da marzo a dicembre 2022 è di circa 641,1 miliardi di KZT (1,4 miliardi di dollari). Il 48,7% degli acquisti proveniva dal Kazakistan e un altro 41,4% dalla Russia. Tra gli acquirenti provenienti da altri Paesi figurano i rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e della Slovacchia[82].

Per aggirare le sanzioni, le società russe hanno iniziato a scambiare gli eurobond congelati nei depositi esteri con obbligazioni sostitutive, che permettano il recupero dei pagamenti obbligazionari agli investitori russi. Le obbligazioni sostitutive sono denominate in valuta estera, ma vengono regolate attraverso l’infrastruttura di pagamento russa – in rubli al tasso di cambio della Banca di Russia alla data del relativo pagamento. Al 21 ottobre 2022, le quattro maggiori società russe hanno colto l’opportunità di emettere obbligazioni sostitutive: Gazprom, LUKOIL, Sovcomflot e Metalloinvest[83].

Insomma: Putin non ha iniziato una guerra, sapendo fin dall’inizio che sarebbe stato colpito da sanzioni economiche internazionali, senza essersi premunito con soluzioni semplici ed efficienti che non abbiano bisogno di operazioni complesse, e facili da bloccare, come quelle dello scandalo “oil for food” ai tempi dell’embargo contro l’Iraq nel 1995[84]. Questo è molto importante per capire cosa porta l’uscita della Russia da SWIFT: le transazioni nazionali non ne risentono in alcun modo. Per quelle internazionali, nel 2014 la Russia ha creato SPFS – un proprio circuito SWIFT[85].

Pubblicità occidentale per cercare di impedire il passaggio dei clienti SWIFT a SPFS[86]

Oggi, quasi 400 banche e società di 12 Paesi sono collegate all’SPFS. Per i clienti delle banche non ci sono differenze, perché nel sistema SPFS ci sono banche che sono anche nello SWIFT e che quindi completano la transazione per quelle sotto embargo: l’unica difficoltà che può sorgere è quando si paga con i bancomat emessi da banche sotto sanzioni, ma solo quando si paga all’estero o in negozi online stranieri[87]. Per cui le sanzioni stanno colpendo solo le persone più ignoranti, e che, soprattutto in Russia, si rivolgono a dei truffatori per muovere il proprio denaro e si ritrovano poi depredati di tutto[88].

SPFS è attraente per nazioni colpite da sanzioni economiche internazionali, come per esempio l’Iran. Lo scorso marzo, Lavrov ha dichiarato che Mosca e Teheran avrebbero collaborato per aggirare le sanzioni, Gli risponde Mohsen Karami, vicegovernatore della Banca Centrale Iraniana: “Le banche iraniane non hanno più bisogno di usare SWIFT con le banche russe, che possono essere utilizzate per aprire lettere di credito e trasferimenti o garanzie“. Secondo Karami, le banche iraniane all’estero e le banche straniere collegate al sistema nazionale russo di messaggistica bancaria possono scambiare messaggi con le banche iraniane. Questo include 100 banche in altri 13 Paesi[89].

Nel giugno del 2022 la VTB Bank, pesantemente sanzionata, rilancia la possibilità per i suoi clienti di inviare trasferimenti in valuta locale verso la Cina. I bonifici bypassanno il sistema SWIFT. “La nuova realtà sta portando a un massiccio rifiuto dell’uso del dollaro e dell’euro nei pagamenti internazionali. Per utilizzare efficacemente le valute nazionali, dobbiamo creare e sviluppare sistemi di pagamento SWIFT alternativi. Siamo la prima banca russa a creare un servizio di trasferimenti bancari transfrontalieri alternativi con la Cina ed entro il prossimo anno prevediamo di quintuplicare il volume di queste transazioni[90].

Anche perché, parallelamente, anche la Cina ha il proprio sistema chiamato CIPS (Cross-border Interbank Payment System), che permette di pagare in yuan, la valuta locale della Cina. Dal luglio 2022 sempre più banche russe si collegano a questo sistema[91], spalancando così le porte alla moneta cinese come valuta internazionale. Le imprese russe stanno utilizzando lo yuan per regolare la maggior parte del loro commercio internazionale, con l’implicito effetto di rafforzare la valuta cinese[92]. Nelle ultime settimane, la coppia yuan-rublo è stata quella più scambiata alla Borsa di Mosca. Il gigante dell’alluminio UC Rusal è stata la prima società a emettere obbligazioni in yuan in Russia, seguita da altri esportatori di materie prime come la società petrolifera Rosneft. La maggior parte di loro commercia con la Cina e può utilizzare gli yuan per le attività quotidiane, per esempio per pagare le fatture[93].

Ed è così che la filiale di Mosca della Banca industriale e commerciale della Cina (ICBC), la più grande banca del mondo di proprietà statale, con 203 filiali all’estero (tra cui Milano), ha aumentato le transazioni finanziarie in yuan tra Cina e Russia, poiché è collegata sia al sistema CIPS cinese che a quello russo SPFS. Negli ultimi 10 mesi, l’attivo della filiale di Mosca di ICBC è aumentato di oltre il 200% e i depositi dei clienti del 290%. Inoltre, quasi 48 istituti finanziari hanno aperto un conto presso l’ICBC di Mosca. Un’ancora di salvezza per la Russia, colpita dalle sanzioni, ma anche un’affermazione importante per la Cina, che alla fine del 2021 aveva firmato separatamente accordi bilaterali di regolamento valutario con Vietnam, Indonesia e Cambogia, nonché accordi di scambio di valuta con Indonesia, Malesia, Singapore e Thailandia, rendendola la quinta valuta più scambiata al mondo[94]. Alla fine del 2022 le famiglie detenevano quasi 6 miliardi di dollari in yuan presso le banche russe[95].

Come reagisce l’Occidente

Il sistema politico e finanziario occidentale è rimasto sorpreso dall’alleanza tra le valute russe e cinesi[96]

Nelle ultime settimane i funzionari politici di Germania, Francia e Gran Bretagna hanno cercato di convincere il governo di Kiev ad avviare i colloqui con la Russia, pur continuando a rifornire d’armi, cibo, carburante e medicamenti l’Ucraina[97] e approvando un altro pachetto di sanzioni contro la Russia[98]. Solo ora la UE si è preoccupata di congelare le riserve della Banca centrale russa (non toccate prima d’ora dalle sanzioni): ma la UE non sa a quanto ammontino, dove siano e che forma abbiano gli asset della Banca centrale[99], per cui sono stati congelati solo 300 miliardi di dollari[100], una cifra insufficiente per portare al collasso il sistema russo, specie se continua parallelamente a far parte del mercato globale ed a profittare dall’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime.

Zelensky si aspetta di ottenere i soldi di ville, yacht e i conti sequestrati agli oligarchi russi per ricostruire l’Ucraina, ma l’Europa tentenna. Questo perché i beni posti sotto sequestro non possono essere confiscati: per fare ciò ci vuole la condanna di un giudice. Il concetto è stato ribadito nella prima riunione della task force europea “Freeze and Seize”: “Finora siamo riusciti a congelare 21,5 miliardi di euro in asset di oligarchi ed entità nella lista di sanzioni e continueremo a lavorare su diversi tipi di beni come le riserve della Banca centrale russa che è stato possibile immobilizzare e sulle transazioni congelate in diverse istituzioni[101].

Tanto per cominciare, gli Stati Uniti hanno deciso di andare di nuovo all’attacco delle banche russe. Come? Allargando lo spettro e sanzionando tutti quegli istituti rei di flirtare ancora con quelli dell’ex Unione Sovietica. In altre parole, qualunque transazione con e verso una banca russa, sarà a sufficiente a giustificare una sanzione, magari la stessa esclusione dal circuito SWIFT. L’obiettivo è tagliare le gambe alla finanza russa, facendo terra bruciata intorno ai suoi alleati[102]. L’Europa non sta certo con le mani in mano. Bruxelles cerca di costringere gli istituti russi a rivelare informazioni sulle attività della Banca centrale russa per ottenere un controllo e una ricognizione completa sui beni garantiti immobilizzati dalla UE: “Dobbiamo sapere dove si trovano e quanto valgono”, ha dichiarato Ursula von der Leyen[103].

Le carte di pagamento emesse dalle banche russe sotto sanzioni non funzionano più in Europa – tagliando fuori dalla vita quotidiana imprenditori, famiglie, semplici cittadini che si trovano all’estero e i cui risparmi sono disponibili solo con carte riconducibili a istituti della Federazione Russa. Il blocco delle carte potrebbe presto estendersi non solo alle banche della Russia, bensì anche a tutti quegli istituti non necessariamente nazionali ma in odore di affari con il Cremlino[104].

Di recente, l’Occidente ha imposto una serie di limiti di prezzo e un embargo a livello europeo sui prodotti petroliferi russi. Il diesel è limitato a 100 dollari al barile, l’olio combustibile a 45 dollari. Questo meccanismo potrebbe comunque prosciugare i mercati più velocemente di quanto desiderato dai funzionari occidentali, minacciando forti oscillazioni dei prezzi globali di questi carburanti. L’anno scorso i prezzi del gasolio in Europa sono saliti a livelli record per la preoccupazione di una potenziale penuria. Tuttavia, sono crollati di recente, dopo che i commercianti hanno fatto scorta[105]: la Russia è riuscita a dirottare alcune delle sue esportazioni verso Turchia, Nord Africa, e America Latina. Gran parte del commercio petrolifero russo avviene ora attraverso una flotta ombra al di fuori dalla giurisdizione degli Stati Uniti e dei suoi alleati[106].

Andamento del prezzo del gas su scala globale nel 2022[107]

L’interruzione delle importazioni di energia dalla Russia ha evidenziato la necessità di sviluppo di energia eolica e solare. Ma queste fonti energetiche sono più costose e meno stabili dei combustibili fossili o del nucleare, anche se sono gravemente nocive per l’ambiente. E poiché la Cina controlla gran parte della catena di approvvigionamento globale dei minerali necessari per la “transizione verde”, l’energia verde non fa altro che replicare in Asia la forma di dipendenza energetica che l’Europa ora lamenta nei confronti della Russia[108].

Quanto fin qui descritto spiega perché le sanzioni economiche, da sole, non sono sufficienti ad esercitare pressione sulla Russia perché si ritiri dall’Ucraina. Come molti sospettano già da qualche mese, le sanzioni colpiscono soprattutto l’Unione Europea, e rischiano di comprometterne la compattezza e la stabilità democratica. Uno dei mille motivi per cui sarebbe un suicidio abbandonare l’Ucraina a sé stessa, è che questo accelererebbe la tendenza, presente in tutte le democrazie occidentali, di spostarsi verso destra ed iniziare a sognare il ritorno ad una società medievale, nella quale i cittadini non abbiano la responsabilità sulla propria vita, ma la deleghino, dapprima votando le teocrazie e le oligarchie tecnocratiche, dappoi regimi assolutistici che detengano il controllo dei sistemi di manipolazione sociale. Che fare? Dal nostro infinitesimamente piccolo punto di vista, il primo traguardo è individuare i nomi e le reti dei fiduciari di Goznak sparsi non più nei paradisi fiscali, ma nelle nazioni che aderiscono al sistema di controllo finanziario gestite dalla Russia o dalla Cina – partendo dagli uffici di rappresentanza di Goznak nei luoghi più dimenticati del mondo, per poi magari accorgersi che ci sono avvocati e broker occidentali che, coscienti o incoscienti, stanno lavorando per il definitivo tramonto delle democrazie nate dal Risorgimento e la lotta contro la restaurazione monarchica del 1815.

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[1] PER PUTIN È L’ORA DEL REGOLAMENTO DEI CONTI | IBI World Italia ; ANCHE A MOSCA SI MUORE DI PUTIN | IBI World Italia ; QUANDO GLI OLIGARCHI PRENDONO IL LARGO | IBI World Italia

[2] https://www.bild.de/regional/muenchen/muenchen-aktuell/in-den-heiligen-hallen-des-geldes-kennen-sie-die-muenchen-mark-78955246.bild.html ; https://www.gi-de.com/en/careers/who-we-are/our-story

[3] https://www.coinbooks.org/esylum_v13n09a02.html

[4] Ludwig Devrient, Franziska Jungmann-Stadler, ”Giesecke & Devrient”, Böhlau Verlag, Köln 2014

[5] https://ru.rodovid.org/wk/%D0%97%D0%B0%D0%BF%D0%B8%D1%81%D1%8C:277525

[6] Official web-site: https://goznak.ru/

[7] Official web-site: https://rosim.gov.ru/

[8] Official Journal of the European Union, 6 October 2022: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2022:259I:FULL&from=EN , pag. 93

[9] https://frankrg.com/94704 ; https://www.admin.ch/gov/en/start/documentation/media-releases.msg-id-90668.html

[10] https://www.beehive.govt.nz/release/new-trade-bans-and-sanctions-oligarchs-and-russian-officials

[11] Official web-site: https://goznak.ru/about/today/branches/

[12] “Zimbabwe Can’t Paper Over Its Million-Percent Inflation Anymore; Under Pressure, German Company Cuts Off Shipments of Blank Bank Notes to Mugabe,” Wall Street Journal. July 2, 2008.

[13] https://archive.org/details/bub_gb_zIfPAAAAMAAJ/page/575/mode/2up

[14] https://www.dw.com/de/geld-f%C3%BCr-die-welt/a-1330650 ; https://www.moneypedia.de/index.php/Buch:_Giesecke_%26_Devrient_1852_-_2002

[15] https://nlr.ru/e-res/law_r/search.php?part=165&regim=3

[16] https://goznak.ru/about/history/ ; https://museum.goznak.ru/about/goznak/

[17] https://goznak.ru/about/history/ ; https://museum.goznak.ru/about/goznak/ ; La cartamoneta in Russia. A.E. Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[18] https://timenote.info/ru/Boris-Borisovich-Golicin

[19] Spedizione per la preparazione dei titoli di Stato (EZGB) 1818-2008. FGUP Goznak. La storia in eventi, date, destini. – Мosca, 2008. – pag. 64.

[20] https://goznak.ru/about/history/ ; https://museum.goznak.ru/about/goznak/ ; La cartamoneta in Russia. A.E. Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 199: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[21] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[22] https://timenote.info/ru/Boris-Borisovich-Golicin

[23] https://www.simvolika.org/mars_048.htm

[24] https://goznak.ru/about/history/ ; https://museum.goznak.ru/about/goznak/

[25] https://web.archive.org/web/20120204035857/http://www.artonline.ru/encyclopedia/071

[26] Spedizione per la preparazione dei titoli di Stato (EZGB) 1818-2008. FGUP Goznak. La storia in eventi, date, destini. Мosca, 2008. pag. 93

[27] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[28] https://gwar.mil.ru/informations/encyclop/oktyabrskaya-revolyutsiya-1917-goda/ ; https://www.prlib.ru/history/619694

[29] http://www.stiftung-teubner-leipzig.de/1986-rundgang-b500.jpg

[30] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[31] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[32] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[33] La cartamoneta in Russia. A.E.Michaelis, L.A.Kharlamov, Stabilimento tipografico Goznak di Perm. 1993 г., see more: http://www.bonistikaweb.ru/KNIGI/mihaelis.htm

[34] https://web.archive.org/web/20161229101206/http://www.rg.ru/2005/08/31/goznak-dok.html

[35] http://www.kremlin.ru/acts/bank/21246/page/1

[36] https://goznak.ru/about/history/ ; https://museum.goznak.ru/about/goznak/

[37] https://whoiswho.dp.ru/cart/person/878607

[38] https://100biografiy.ru/biznes/arkadij-trachuk

[39] http://www.fa.ru/org/dep/men/News/2017-02-10-rukovoditel-departamenta-menedzhmenta-arkadiy-trachuk-nagrazhden-ordenom-druzhby.aspx

[40] https://sdelanounas.ru/blogs/39159/

[41] https://www.sostav.ru/publication/angola-zakazala-goznaku-novyj-dizajn-banknot-4957.html

[42] Regione Carabinieri Campania, Stazione di Vico Equense, “Informativa di reato relativa all’operazione Cheque to Cheque” (1998.06.30 Final General Report (1-200))

[43] https://academic.oup.com/book/41882/chapter-abstract/354711127?redirectedFrom=fulltext ; https://www.glistatigenerali.com/medio-oriente_russia/haftar-la-spia-che-venne-dal-freddo/

[44] https://www.sostav.ru/publication/angola-zakazala-goznaku-novyj-dizajn-banknot-4957.html ; https://sdelanounas.ru/blogs/39159/

[45] https://citizenshiprightsafrica.org/angola-is-africas-richest-woman-a-russian-citizen/ ; https://www.themoscowtimes.com/2020/02/12/she-will-flee-to-russia-portugal-freezes-richest-african-womans-accounts-a69252

[46] https://web.archive.org/web/20170615210351/http://goznak.ru/about/press/news/12679/

[47] https://web.archive.org/web/20170705154411/http://goznak.ru/about/press/news/16095/

[48] https://web.archive.org/web/20170615210351/http://goznak.ru/about/press/news/12679/

[49] https://ibiworld.eu/2023/02/23/lavrov-lafrica-e-il-nuovo-ordine-globale/

[50] https://ria.ru/20230223/afrika-1853930437.html?utm_medium=40digest.intl.20230227.home&utm_source=email&utm_content=&utm_campaign=campaign

[51] https://www.mk.ru/incident/2020/06/17/v-yemene-boeviki-ukrali-milliony-napechatannye-rossiyskim-goznakom.html

[52] https://ria.ru/20200617/1573079232.html

[53] https://www.openpr.com/news/2918520/should-you-be-excited-about-e-passport-market-25-9-cagr-nxp

[54] http://yemen-club.ru/index.php?id=84 ; http://ricolor.org/history/eng/vs/24_12_2015/

[55] https://russiancouncil.ru/blogs/ltsukanov/rossiya-i-yemen-zerkalo-strategicheskikh-interesov/

[56] https://russiancouncil.ru/blogs/ltsukanov/rossiya-i-yemen-zerkalo-strategicheskikh-interesov/

[57] https://aif.ru/money/economy/glava_goznaka_arkadiy_trachuk_bumazhnye_dengi_eshchyo_dolgo_budut_vostrebovany

[58] https://www.rusprofile.ru/person/trachuk-av-781105525180

[59] https://aif.ru/money/economy/kakim_stranam_goznak_pechataet_monety ; https://aif.ru/money/economy/dlya_kakih_stran_rossiya_pechataet_dengi

[60] https://aif.ru/money/company/dlya_kogo_goznak_delaet_dengi#id=5678593

[61] https://aif.ru/money/economy/glava_goznaka_arkadiy_trachuk_bumazhnye_dengi_eshchyo_dolgo_budut_vostrebovany

[62] https://ibiworld.eu/2023/01/26/haftar-la-spia-che-venne-dal-freddo/

[63] https://www.dw.com/ru/%D0%BA%D0%BE%D0%BC%D0%BC%D0%B5%D0%BD%D1%82%D0%B0%D1%80%D0%B8%D0%B9-%D0%BF%D1%83%D1%82%D0%B8%D0%BD-%D0%BD%D0%B5-%D1%81%D0%B4%D0%B0%D1%81%D1%82-%D1%85%D0%B0%D1%84%D1%82%D0%B0%D1%80%D0%B0/a-53648756

[64] https://www.glistatigenerali.com/medio-oriente_russia/haftar-la-spia-che-venne-dal-freddo/

[65] https://aif.ru/money/economy/glava_goznaka_arkadiy_trachuk_bumazhnye_dengi_eshchyo_dolgo_budut_vostrebovany

[66] https://www.rbc.ru/politics/18/01/2023/63c7f79e9a79473a8c2a9c22

[67] https://www.rbc.ru/finances/02/03/2022/621f595b9a79477da51d9db3

[68] https://fincult.info/article/chto-takoe-swift-i-chem-grozit-otklyuchenie-rossiyskikh-bankov-ot-etoy-sistemy/

[69] https://www.snb.ch/it/iabout/internat/multilateral/id/internat_multilateral_bis ; https://www.bis.org/

[70] https://www.uek.ch/it/publikationen1997-2000/goldi.pdf

[71] Gian Trepp, „Bankgeschäfte mit dem Feind“, Rotpunktverlag, Zürich 1997

[72] https://www.forbes.ru/finansy/460331-vtoraa-rascetno-kliringovaa-sistema-zablokirovala-scet-rossijskogo-depozitaria

[73] https://www.raexpert.ru/press/articles/rbc_tabah6/

[74] https://journal.tinkoff.ru/news/ncc-and-sanctions/

[75] https://quote.rbc.ru/news/article/63d8c5db9a79475d8f7a1497

[76] https://aif.ru/money/company/dlya_kogo_goznak_delaet_dengi#id=5678593

[77] https://www.rbc.ru/finances/08/02/2023/63e36b3a9a7947967bdd2b47

[78] https://www.rbc.ru/finances/16/08/2022/62fa57ed9a7947f2d14f2e15

[79] https://quote.rbc.ru/news/article/63a5c9b19a794770ab8bb3ae

[80] https://www.rbc.ru/finances/08/02/2023/63e36b3a9a7947967bdd2b47

[81] https://quote.rbc.ru/news/article/63ef7c189a794777f4e4367b

[82] https://www.rbc.ru/economics/12/01/2023/63bfe86c9a7947fbc76263cd

[83] https://quote.rbc.ru/news/article/6352b95b9a7947fc6625d2c3

[84] https://reliefweb.int/report/iraq/iraq-oil-food-programme-independent-inquiry-committee-finds-mismanagement-and-failure

[85] https://cbr.ru/PSystem/fin_msg_transfer_system/#:~:text=%D0%A1%D0%B8%D1%81%D1%82%D0%B5%D0%BC%D0%B0%20%D0%BF%D0%B5%D1%80%D0%B5%D0%B4%D0%B0%D1%87%D0%B8%20%D1%84%D0%B8%D0%BD%D0%B0%D0%BD%D1%81%D0%BE%D0%B2%D1%8B%D1%85%20%D1%81%D0%BE%D0%BE%D0%B1%D1%89%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D0%B9%20%D0%91%D0%B0%D0%BD%D0%BA%D0%B0,%D1%82%D0%B0%D0%BA%20%D0%B8%20%D0%B7%D0%B0%20%D0%B5%D0%B5%20%D0%BF%D1%80%D0%B5%D0%B4%D0%B5%D0%BB%D0%B0%D0%BC%D0%B8.

[86] https://timesofindia.indiatimes.com/business/india-business/learning-with-the-times-swift-exclusion-to-affect-russias-trade/articleshow/89878346.cms

[87] https://fincult.info/article/chto-takoe-swift-i-chem-grozit-otklyuchenie-rossiyskikh-bankov-ot-etoy-sistemy/

[88] https://fincult.info/news/moshenniki-nachali-zapugivat-lyudey-neponyatnym-slovom-swift/

[89] https://www.rbc.ru/rbcfreenews/63d7c5c79a79471816776eba

[90] https://www.rbc.ru/finances/06/09/2022/6315d47c9a79473c9ed47859

[91] https://www.banki.ru/news/lenta/?id=10969186 ; https://www.rosswift.ru/news/900

[92] https://www.geopolitica.info/esclusione-russia-swift-internazionalizzazione-renminbi/

[93] https://www.milanofinanza.it/news/la-russia-isolata-comincia-ad-affidarsi-allo-yuan-al-posto-del-dollaro-202302281740235391

[94] https://www.geopolitica.info/esclusione-russia-swift-internazionalizzazione-renminbi/

[95] https://www.milanofinanza.it/news/la-russia-isolata-comincia-ad-affidarsi-allo-yuan-al-posto-del-dollaro-202302281740235391

[96] https://www.reuters.com/markets/currencies/russias-central-bank-sold-47-mln-worth-chinese-yuan-jan-13-2023-01-17/

[97] https://www.milanofinanza.it/news/macron-e-scholz-provano-a-convincere-zelensky-a-pensare-alla-pace-con-la-russia-202302242006351696

[98] https://tg24.sky.it/mondo/2023/02/26/ue-decimo-pacchetto-sanzioni-russia

[99] https://www.adnkronos.com/sanzioni-russia-le-riserve-della-banca-centrale-sono-un-buco-nero_1oAslH9LRVwHJwra8foTCt?refresh_ce

[100] https://formiche.net/2023/02/russia-banche-europa-usa/

[101] https://europa.today.it/attualita/beni-sequestrati-russia-ricostruire-ucraina-ue-delude-kiev.html

[102] https://formiche.net/2023/02/russia-banche-europa-usa/

[103] https://formiche.net/2023/02/russia-banche-europa-usa/

[104] https://formiche.net/2023/02/russia-sanzioni-banche-carte-ucraina/

[105] https://www.milanofinanza.it/news/cosi-la-russia-continua-a-vendere-il-suo-petrolio-proprio-come-vuole-l-occidente-202302231833396341

[106] https://www.milanofinanza.it/news/cosi-la-russia-continua-a-vendere-il-suo-petrolio-proprio-come-vuole-l-occidente-202302231833396341

[107] https://www.fondazionehume.it/economia/le-speculazioni-sul-gas-che-stanno-creando-il-caro-bollette-e-le-authority-stanno-a-guardare/

[108] https://www.milanofinanza.it/news/la-lezione-della-guerra-in-ucraina-che-l-europa-non-vuole-imparare-202302241818265756




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